13 Marzo 2007, h. 17:54
ACCONCIATURA Confartigianato Acconciatori chiede tavolo di concertazione con il Ministero dello Sviluppo Economico per correggere il Decreto Bersani
Il Direttivo Nazionale di Confartigianato Acconciatori ha chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico l’apertura di un tavolo di concertazione per correggere le disposizioni dell’articolo 10 del Decreto legge n. 7 del 31 gennaio 2007, riguardante la liberalizzazione delle attività di acconciatura, e per individuare misure volte a favorire lo sviluppo delle imprese del settore.
Gli acconciatori aderenti a Confartigianato non condividono l’impostazione del Decreto Bersani “poiché – sostengono – rimuove norme di programmazione delle attività di acconciatura in ambito locale che hanno dimostrato una positiva funzione di equilibrio nella distribuzione delle imprese. E ciò senza bloccare l’accesso all’attività per nuovi imprenditori, grazie ad una interpretazione flessibile delle norme da parte delle amministrazioni locali. Tanto è vero che, tra il 2002 e il 2005, il tasso di natalità delle imprese di acconciatura ed estetica è stato del 13,2%, quindi superiore a quello registrato per il settore manifatturiero (12,8%) che è il più esposto alla concorrenza”.
Secondo Confartigianato Acconciatori “soprattutto le norme riguardanti gli orari di apertura hanno permesso agli imprenditori di svolgere, nella giornata di chiusura di lunedì, tutte le attività ed operazioni necessarie per la gestione dell’attività imprenditoriale (pratiche amministrative presso gli uffici pubblici, corsi di aggiornamento e formazione professionale, impegni didattici nelle scuole di acconciatura)”.
Confartigianato Acconciatori si riserva di decidere iniziative di protesta se da parte del Ministero non perverranno segnali di attenzione alle sollecitazioni della categoria.
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