30 Novembre 2006, h. 15:49
SERVIZI PUBBLICI LOCALI Confartigianato: “con la liberalizzazione i consumatori risparmieranno 751milioni di euro all’anno”.
“Bisogna aprire il mercato dei servizi pubblici locali alla vera concorrenza, introducendo la regola generale dell’assegnazione dei servizi attraverso le gare. Soltanto così sarà possibile abbassare le tariffe per i consumatori, qualificare e innovare l’offerta, offrire alle piccole imprese una occasione di sviluppo”.
E’ quanto hanno sollecitato oggi i rappresentanti di Confartigianato nel corso dell’Audizione relativa all’Indagine Conoscitiva sui servizi pubblici locali avviata dalla I Commissione Affari Costituzionali del Senato.
“Finora – hanno sottolineato i rappresentanti di Confartigianato – abbiamo assistito soltanto a ‘prove tecniche di liberalizzazione ‘ con il risultato che, tra ottobre 2000 e ottobre 2006, le tariffe dei servizi pubblici locali sono aumentate più del tasso di inflazione cresciuto complessivamente del 14,6%. In particolare le tariffe dell’erogazione di acqua sono aumentate del 23, 5%, quelle dei rifiuti sono cresciute del 25,8%, quelle dell’energia elettrica del 21,1%, quelle del gas del 25,7%, quelle dei trasporti urbani del 22,6%. Ciascuna famiglia italiana spende in media 1.443 euro all’anno per i servizi pubblici locali. L’incidenza media di questa cifra sul reddito familiare è del 4,4%.”
Secondo Confartigianato, che ha presentato durante l’Audizione i dati di un proprio Rapporto sui servizi pubblici locali, “la liberalizzazione dei servizi pubblici locali comporterebbe per tutti i consumatori (famiglie e imprese) un risparmio medio annuo di 751 milioni di euro”.
A giudizio di Confartigianato, quindi, “soltanto gare e concorrenza potranno garantire un recupero di condizioni di efficienza ad un mercato che attualmente vale 23,6 miliardi di euro e che rappresenta un fattore strategico per la competitività delle imprese”.
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