24 Ottobre 2006, h. 16:52
I risultati di un sondaggio di Confartigianato: la Finanziaria deprime la fiducia di milioni di piccoli imprenditori
L’83,8% degli artigiani e dei piccoli imprenditori è convinto che la legge Finanziaria porterà un aumento delle tasse a livello locale.
Lo rivela un sondaggio di Confartigianato, condotto nella settimana dal 17 al 20 ottobre, su un campione di 600 imprese con meno di 19 addetti, distribuite in tutta Italia.
Dall’indagine emergono forti preoccupazioni delle piccole imprese circa gli effetti della manovra economica.
I più pessimisti sono gli imprenditori a capo di aziende con 6-9 dipendenti.
I timori maggiormente diffusi, espressi dall’83,8% degli intervistati, si riferiscono ad un aumento dell’imposizione fiscale da parte degli Enti locali per effetto dei provvedimenti della Finanziaria. Inoltre, il 9,9% dei piccoli imprenditori si aspetta una diminuzione dei servizi pubblici, mentre soltanto il 4,9% prevede una riduzione degli sprechi delle Amministrazioni locali.
Non meno critici i giudizi per quanto riguarda la competitività delle aziende.
Per il 79,9% degli intervistati, infatti, l’aumento dei contributi previdenziali previsto dalla Finanziaria per gli artigiani farà perdere competitività all’azienda. E il 52,7% dei piccoli imprenditori è convinto che anche l’introduzione della contribuzione del 10% per gli apprendisti sarà un ostacolo allo sviluppo dell’attività imprenditoriale.
Quanto alla riduzione del cuneo fiscale, il 71,3% degli intervistati è scettico sugli effetti positivi di questa misura.
E’ sempre la maggioranza dei piccoli imprenditori (il 77,6%) ad essere convinta che la riduzione del cuneo fiscale non riuscirà a compensare l’impatto negativo dell’aumento dei contributi previdenziali per i lavoratori autonomi.
“I risultati del sondaggio – commenta il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini – dimostrano che la Finanziaria non contribuisce certo a rafforzare la fiducia dei piccoli imprenditori. Per agganciare la ripresa c’è bisogno di segnali positivi, e invece questa manovra non fa che peggiorare le aspettative delle nostre aziende e ne deprime le potenzialità di sviluppo”.
“Ma soprattutto – sottolinea Guerrini – l’indagine conferma i timori circa il rischio di aumenti della pressione fiscale. Infatti, la Legge Finanziaria mette a disposizione degli Enti Locali, e in particolare dei Comuni, la possibilità di aumentare le imposte locali. Confartigianato ha stimato una potenziale crescita delle entrate per i Comuni di 6 miliardi di euro nel 2007, che corrisponde ad un aumento di pressione fiscale di 0,4 punti sul PIL. L’effetto di queste tasse locali, per ora ‘dormienti’, andrebbe a sommarsi al già previsto aumento di 0,9 punti della pressione fiscale conseguente alle misure contenute nella Finanziaria, innalzando così a 1,3 punti sul Pil il potenziale complessivo aumento della pressione fiscale nel 2007”.
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