8 Novembre 2005, h. 18:55
Preoccupate le imprese edili della Confartigianato ANCORA UNA FUMATA NERA A BRUXELLES SULL’IVA RIDOTTA PER L’EDILIZIA
Nella riunione di questa mattina a Bruxelles i Ministri delle Finanze dei 25 Paesi europei non hanno trovato l’accordo per prorogare (o per rendere definitiva) la riduzione dell’IVA per gli interventi di ristrutturazione e risanamento degli immobili, la cui sperimentazione scade il 31 dicembre 2005.
L’ECOFIN ha deciso di rinviare la decisione al 6 dicembre, data dell’ultima riunione annuale dell’organismo europeo.
Bisognerà quindi aspettare San Nicola (che si celebra proprio il prossimo 6 dicembre) per conoscere le decisioni dell’ECOFIN sulla riduzione dell’IVA per le attività di edilizia.
“Questo ennesimo rinvio preoccupa molto – ha dichiarato Giuliano Nicola, Presidente dell’ANAEPA, l’Associazione edili di Confartigianato – poichè alcuni Paesi, con in testa la Germania, continuano ad opporsi ad una misura che ha contribuito alla crescita dell’occupazione e del PIL dei Paesi che l’hanno adottata in una situazione congiunturale particolarmente depressa”.
Secondo il Presidente dell’Anaepa Confartigianato “le piccole imprese europee hanno bisogno di certezze per programmare i propri investimenti futuri. Nel caso dell’edilizia poi, la riduzione dell’IVA costituisce una delle misure più qualificanti (e non costose in termini complessivi) della legge Finanziaria che è all’esame del Parlamento. Una bocciatura dell’Unione Europea provocherebbe un gravissimo danno al settore, allargando la platea di coloro che percepiscono Bruxelles sempre più lontana dai problemi reali dell’economia e dell’occupazione”.
In Europa il settore delle costruzioni è costituito da 2 milioni 300 mila imprese che realizzano un fatturato di circa 1000 miliardi di euro, danno lavoro a 14 milioni di persone e contribuiscono al 10% del PIL.
Il 99% del settore è costituito da PMI (meno di 250 dipendenti) che realizzano il 78% del fatturato.
Le piccole imprese (meno di 50 dipendenti) assicurano il 60% della produzione e impiegano il 70% degli occupati del settore.
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