2 Novembre 2005, h. 11:20
L’invasione di prodotti cinesi minaccia anche le specialità alimentari artigiane Confartigianato contro i falsi cibi made in Italy propone ad “Alimentarti” i veri sapori di una volta Alla Fiera di Bologna, dal 4 al 6 novembre, il primo Salone dell’artigianato Alimentare Italiano di Qualità e dell’Enogastronomia
Confartigianato continua la propria campagna di tutela dei prodotti italiani di qualità e di informazione ai consumatori.
Questa volta lo fa proponendo al Salone “Alimentarti” – in programma alla Fiera di Bologna dal 4 al 6 novembre – il meglio della produzione agroalimentare realizzata dalle aziende artigiane.
Con lo slogan “Non farti incantare. Acquista made in Italy”, 300 imprese artigiane esporranno per tre giorni i prodotti tipici delle regioni italiane realizzati secondo le tecniche tradizionali e rispettando le ricette originali.
Ad “Alimentarti” – che rappresenta il primo Salone dedicato esclusivamente all’artigianato dell’alimentazione – il pubblico potrà così vedere come nascono i cibi italiani e potrà gustare le diverse specialità di pane e pasta, di salumi e formaggi, di gelato, di cioccolato, di olio e di bevande.
Quello delle imprese artigiane del settore alimentare è un patrimonio di gusto e di creatività, ma è anche serbatoio di occupazione.
L’artigianato dell’alimentazione conta infatti 80.160 aziende (pari all’82% del totale delle imprese italiane del settore alimentare), con 238.596 addetti (equivalenti al 54,5% del totale degli addetti del settore alimentare).
Ma se il numero di imprese artigiane dell’alimentazione, dal 2001 ad oggi, è aumentato in media del 4% ogni anno, nel settore comincia anche a farsi sentire la concorrenza di prodotti provenienti dall’estero.
Secondo un sondaggio di Confartigianato, infatti, il 23,5% di un campione di 1.500 imprese dichiara di sentirsi minacciato dall’invasione di prodotti cinesi sul mercato italiano e il 26,5% teme la concorrenza dei prodotti provenienti dall’Unione Europea.
Per quanto riguarda la competizione sui mercati internazionali, gli artigiani dell’alimentazione temono soprattutto (52,9%) la concorrenza delle altre nazioni europee e dei Paesi del Nord America (17,6%).
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