27 Luglio 2005, h. 18:33

TFR Il Presidente di Confartigianato Guerrini: “La riforma del Ministro Maroni sottovaluta le esigenze di 6 milioni di lavoratori autonomi”

“Chi parla di posizione comune delle parti sociali sullo schema di decreto Maroni sul Tfr sta tentando di forzare la mano per spacciare come unitari interessi che, invece, appartengono soltanto ad alcune Organizzazioni. La verità è che lo schema di decreto delega sul Tfr è ancorato al passato e non tiene conto dell’evoluzione del mercato del lavoro. Le misure sono concentrate sui lavoratori dipendenti e si sottovalutano le esigenze di 6 milioni di lavoratori autonomi i quali, in base all’ultima riforma delle pensioni, avranno trattamenti previdenziali inferiori del 70% rispetto ai lavoratori dipendenti”.
E’ la posizione espressa dal Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini.
“Siamo favorevoli allo sviluppo della previdenza complementare, a patto però – avverte Guerrini – che il trasferimento del Tfr ai Fondi pensione sia un’operazione senza oneri per l’impresa sia sul lato della provvista finanziaria, sia sul lato dei costi”.
Inoltre, il Presidente di Confartigianato chiede che “la provvista di risorse finanziarie, pari all’ammontare di Tfr trasferito dall’impresa ai Fondi di pensione complementare, sia certa ed esigibile. Vale a dire che non deve essere soggetta ad alcuna discrezionalità e deve essere garantita all’impresa sia nelle quantità sia nei tempi di erogazione, contestuali al trasferimento del Tfr”.
Guerrini, inoltre, sollecita “adeguate misure di incentivazione per favorire l’adesione dei lavoratori autonomi ai fondi della previdenza complementare e consentire loro di avere trattamenti pensionistici dignitosi. Occorre agire sulla leva fiscale per rendere conveniente per i lavoratori il ricorso alle pensioni integrative”.

 

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