24 Giugno 2005, h. 10:47
PREZZI Artigiani italiani tra i meno cari d’Europa Uno studio di Confartigianato su dati Eurostat: dal 1997 al 2004 l’aumento del costo di manutenzioni e riparazioni è stato inferiore del 2,5% rispetto alla media Ue Invece, i servizi pubblici crescono del 25,5% in più rispetto alla media europea
Gli artigiani italiani sono tra i meno cari d’Europa. Dal 1997 al 2004, nel nostro Paese, i prezzi dei servizi di manutenzione e riparazione sono cresciuti del 22%, vale a dire il 2,5% in meno rispetto alla media del 24,5% degli altri paesi dell’Ue. Nello stesso periodo il tasso di inflazione italiano è stato superiore del 4,1% rispetto alla media europea.
Lo sostiene Confartigianato in base ad un’analisi condotta sulla dinamica degli indici dei prezzi al consumo armonizzati per il periodo 1997-2004, forniti da Eurostat, in Italia e nell’Unione Europea.
I servizi artigiani oggetto dello studio appartengono a 6 settori: lavaggio a secco e riparazione di capi d’abbigliamento; servizi di idraulici e elettricisti; riparazione di elettrodomestici; riparazione di auto e moto; riparazione di radio, televisori, apparecchi fotografici e computer; parrucchieri e istituti di bellezza.
I prezzi praticati da tutte queste attività artigiane presentano variazioni largamente inferiori rispetto al tasso di inflazione medio europeo. Tra il 1997 e il 2004, il contenimento delle variazioni di prezzo sono state più marcate per i riparatori radio-tv (- 9,9%), i riparatori di elettrodomestici ( -7,5%) e sono particolarmente significative per idraulici ed elettricisti (- 4,1%) e parrucchieri e istituti di estetica (- 3%).
Per ciascuna categoria di artigiani, Confartigianato ha anche stilato una classifica dei paesi europei più virtuosi per la dinamica di prezzi e gli artigiani italiani si piazzano sempre nei primi cinque posti, nonostante l’Italia sia addirittura al 12° posto nella classifica relativa all’Indice totale dei prezzi al consumo. Nelle rispettive classifiche delle 6 categorie troviamo l’Italia al 1° posto per i riparatori di elettrodomestici, al 2° posto per i riparatori radio-tv, al 4° posto per parrucchieri e estetiste e per lavaggio a secco e riparazione capi abbigliamento e al 5° posto per autoriparatori, idraulici ed elettricisti.
A fronte del comportamento anti-inflattivo degli artigiani, la dinamica dei prezzi italiani di alcuni servizi pubblici non completamente liberalizzati fa invece segnare, sempre nel periodo 1997-2004, una variazione superiore del 25,5% rispetto alla media Ue. Le voci che compongono questo paniere di servizi sono: acqua potabile, tariffa rifiuti solidi, trasporti aerei, servizi postali, servizi di telefonia e telematici, assicurazioni, servizi finanziari. Ciò dimostra, secondo Confartigianato, come la mancata liberalizzazione ovvero il passaggio da monopoli pubblici a monopoli privati conseguenti alle privatizzazioni determina effetti fortemente negativi per i consumatori italiani.
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