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MEDIA
Gli artigiani di Papa Francesco per uno sviluppo a misura d’uomo. Granelli su 'Il Foglio'

Il Presidente di Confartigianato Marco Granelli è intervenuto sul quotidiano ‘Il Foglio’ di sabato 26 aprile per ricordare il valore che Papa Francesco ha attribuito agli artigiani, tanto da utilizzare spesso questo termine, attribuendogli contemporaneità e capacità di costruire il futuro, proprio per indicare la spinta creativa e la concretezza della buona volontà e come esortazione a realizzare un’evoluzione positiva del mondo.Leggere di più

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STUDI
Verso il 1° maggio, Italia locomotiva del lavoro in Europa. I numeri del lavoro nell’artigianato

La guerra dei dazi dichiarata nella primavera del 2025 prolunga un periodo di instabilità e incertezza iniziato con l’invasione dell’Ucraina. Da allora si sono succedute una grave crisi energetica che nell’autunno del 2022 ha triplicato i prezzi dell’energia elettrica, la stretta monetaria più pesante della storia dell’euro, la caduta del commercio internazionale e le incertezze derivanti dallo scoppio del conflitto in Medio Oriente.

Nonostante l’elevata turbolenza, le imprese italiane hanno sostenuto la domanda di lavoro, contribuendo ad una ampia crescita dell’occupazione, che tra il 2021 e il 2024 in Italia è aumentata del 6,1% facendo meglio del +4,8% della media Ue e del +4,5% della Francia e della Germania. Solo la Spagna ha mostrato un maggiore dinamismo (+9,2%)

Il traino del Mezzogiorno – L’analisi per territorio evidenzia che tra il 2021 e il 2024 il dinamismo del mercato del lavoro è stato più marcato nel Mezzogiorno, con l’occupazione che è salita del+8,0%, con le Isole in doppia cifra con +10,3% e il Sud con +7%. Seguono il Centro con +6,6%, il Nord-Ovest con +5% e il Nord-Est con +4,8%.

La Sicilia è la regione italiana con la maggiore crescita dell’occupazione, che nel 2024 sale del 12,5%, consolidando un trend già evidenziato in un precedente focus dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Sicilia. Seguono, tra le maggiori regioni, Campania con +8,2%, Puglia con +8,1%, Toscana con +7,9% (prima regione del Centro), Veneto con +7,2% (prima regione del Nord), Lazio con +6,6%, Piemonte con +4,9%, Lombardia con +4,7% ed Emilia-Romagna con +2,7%. Tra le altre regioni, crescita superiore alla media per Valle d’Aosta, Molise e Liguria.

Tra le maggiori province – con almeno 200 mila occupati – nel triennio 2021-2024 si osserva una crescita dell’occupazione a doppia cifra a Catania con +19,9%, Padova con +16,1%, Bari con +13%, Napoli con +12,1% e Palermo con +10%. Seguono, con una performance superiore alla media, Salerno con +9,6%, Firenze con +9,3%, Lecce con +8,5%, Verona con +7,7%, Roma con +6,8%, Genova e Torino con +6,7%.

I numeri del lavoro nell’artigianato – Il maggiore dinamismo del mercato del lavoro in Italia si associa ad una diffusa presenza di micro e piccole imprese e di imprese artigiane, come delineato nell’Elaborazione Flash in edizione speciale per la IV Giornata della Cultura Artigiana ‘L’artigianato italiano, pilastro dell’economia e della cultura’ arricchita da un quadro in oltre quaranta variabili dell’imprenditoria artigiana diffusa nel territorio. Qui per scaricarla.

L’artigianato italiano rappresenta uno dei pilastri della domanda di lavoro. Le imprese artigiane impiegano 2,6 milioni di addetti, pari al 14,5% del totale del settore privato e non agricolo. Di questi, il 51,2% sono dipendenti (1,4 milioni), mentre il 48,8% sono indipendenti (1,3 milioni).

Si segnala che sono 408.924 le imprese artigiane con dipendenti, pari al 25,6% del totale delle imprese con dipendenti e che la dimensione media del totale delle imprese artigiane è di 2,5 addetti per impresa. L’artigianato gioca un importante ruolo nella formazione dei giovani, in particolare mediante l’apprendistato: nel 2023 si contano 121.477 apprendisti che rappresentano il 20,6% del totale degli apprendisti.

Il lavoro indipendente nelle imprese artigiane nella società italiana ha un marcato carattere di inclusività, dimostrando dinamicità e capacità di accogliere nuove energie. Si contano, infatti, 218.314 imprese a conduzione femminile, pari al 17,5% del totale delle imprese artigiane ed al 16,7% del totale imprese a conduzione femminile, 121.001 imprese guidate da giovani under 35, pari al 9,7% del totale delle imprese artigiane ed al 9,3% del totale imprese a conduzione giovanile, e 221.187 imprese a conduzione straniera, il 17,7% del totale delle imprese artigiane e il 33,3% delle imprese a conduzione straniera.

 

Dinamica occupazione 2021-2024 nei principali paesi UE

2021-2024, var. % cumulata occupati 15 anni ed oltre – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato di dati Eurostat

 

Dinamica occupazione 2021-2024 nelle regioni

2021-2024, var. % cumulata occupati 15 anni ed oltre – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato di dati Eurostat

 

Comunicati stampa
AUTOMOTIVE
Bene nuova strategie Ue su settore auto, ma servono misure adeguate a piccole imprese della filiera
Foto di lvh.apa Confartigianato Imprese – Worldskills Italy

Confartigianato e Cna esprimono apprezzamento per il Piano d’azione industriale per il settore automobilistico europeo, con il quale la Commissione Ue mira a corregger il tiro sul percorso di decarbonizzazione del settore. Pur mantenendo invariati gli sfidanti obiettivi, il Piano definisce strategie volte a coniugare la transizione green e digitale con la competitività di un settore strategico per l’industria continentale.Leggere di più

Comunicati stampa
DFP
Su DFP serve strategia economica flessibile, coraggiosa, a misura di Pmi
©Presidenza Consiglio Ministri

Una strategia economica flessibile, capace di adattarsi rapidamente al mutare delle condizioni globali, centrata sulla valorizzazione delle micro e piccole imprese. È quanto chiedono i rappresentanti di Confartigianato, CNA e Casartigiani, intervenuti oggi in audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Documento di Finanza Pubblica 2025.Leggere di più

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MADE IN ITALY
Nell’'Abbecedario del Made in Italy' le 21 'virtù' artigiane che fanno grande l'Italia nel mondo

E’ stato presentato questo pomeriggio, nella Giornata nazionale del Made in Italy, presso il teatro di Villa Widmann a Mira (Venezia), il nuovo Abbecedario del Made in Italy, i nuovi linguaggi dell’artigianato. Un testo edito dalla Fondazione Germozzi che declina, su modello dei Sillabari di Goffredo Parise, 21 parole che definiscono il linguaggio dell’artigianato italiano contemporaneo. Ogni termine, da Avanguardia a Zelo, diventa, nell’ Abbecedario,  una lente per esplorare il fare artigiano , un mondo in cui tradizione e innovazione si intrecciano dando vita a prodotti e servizi che da sempre caratterizzano il Made in Italy e che, mai come in questo momento di transizione per il settore, hanno bisogno di essere declinati in saperi, pratiche, scelte.

Con l’Abbecedario del Made in Italy per la prima volta l‘Artigianato Italiano si dota di un proprio vocabolario, un testo che muove dalle 21 lettere dell’alfabeto per raccontare la storia, l’identità, il valore e il suo approdo nell’era digitale, della sostenibilità, dell’innovazione. Un vero e proprio manifesto del quale gli stessi artigiani si candidano a diventare ambasciatori in Italia e nel mondo.

Non un semplice libro, ma un bignami in formato pocket pensato e realizzato proprio per diventare un bene di uso e consumo per chiunque operi nel mondo artigiano o che debba presentare ai propri stakeholder il suo prodotto.

Classicità, Ecologia, Quintessenza, Humanitas, Fatica, Nobilitazione, Versatilita’, Zelo, queste sono solo alcune delle parole scelte. La struttura innovativa: il romanzo breve per le vocali, per le consonanti una definizione che muove da un aneddoto della storia. Un abbecedario per immergerci nella contemporaneità, nella nuova cultura d’impresa, un manuale per raccontare i prodotti e i servizi dell’artigianato 4.0.

I contenuti sono stati affidati a Strategy Innovation, già spin off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’idea è il risultato dell’urgenza di un comparto di raccontarsi in maniera diversa, contemporanea, innovativa, a tratti dissacrante. Confartigianato Imprese e Fondazione Germozzi hanno colto l’essenza dello sforzo culturale che ha ispirato il progetto la cui concezione e ideazione nasce dal Veneto, sulla spinta di Confartigianato Imprese Veneto.

Struttura innovativa e testi sono del linguista e critico letterario Beniamino Mirisola che così dal palco di Villa Widmann ha raccontato la scelta stilistica che ha guidato il testo: “Le parole che iniziano per vocale si articolano in brevi racconti di finzione, mentre quelle che iniziano per consonante si sviluppano in definizioni che, partendo da aneddoti inaspettati, delineano le peculiarità dell’intelligenza artigiana italiana”.

Quanto avviene oltre oceano in questi giorni, deve ricordarci il potere profondo delle parole – ha detto dal palco Roberto Boschetto, Presidente di -Confartigianato Imprese Veneto  – nell’era della semplificazione e della banalizzazione, e’ quanto mai urgente che i soggetti istituzionali siano d’esempio, nel restituire senso compiuto al discorso civico e civile, in tutti i luoghi, fisici o virtuali, della società moderna. Crediamo che riappropriarci di un vocabolario ricco possa essere l’unico antidoto alla frammentazione, all’emarginazione, all’estinzione, che come custodi di mestieri e tradizioni millenarie abbiamo il dovere di combattere.

“Questo ‘Abbecedario’ dovrebbe essere sempre a portata di mano, come un utile vademecum – così Marco Granelli, Presidente di Confartigianato Imprese. “Perché racconta, con efficacia e concretezza straordinarie, non soltanto chi siamo noi artigiani ma, soprattutto, chi siamo noi italiani che, nei secoli, abbiamo costruito la cultura produttiva del Paese. È una sorta di ‘carta d’identità’ dell’artigiano del XXI secolo utile a riconoscerci nelle nostre radici, nell’attività quotidiana e nei valori contemporanei che dobbiamo saper trasmettere ai giovani. A questo ‘Abbecedario’ vorrei aggiungere un vocabolo: orgoglio, quello che guida Confartigianato al fianco di chi vuole realizzare un sogno ed affrontare nuove sfide, accanto a coloro che sanno trasformare un’idea in un capolavoro, che tramutano la materia prima in un’emozione”.

L’Abbecedario non è solo un compendio di parole – sottolinea il Presidente della Fondazione Germozzi, Giulio Sapelli–  ma un invito a riscoprire il senso profondo del nostro operare. In un mondo che rischia di dimenticare la forza del fare e del creare, questo progetto vuole essere una piccola, ma determinante, ‘resistenza’ culturale. Il Made in Italy è prima di tutto una questione di passione e di conoscenza, in cui ogni pezzo d’artigianato racchiude un’infinità di storie e di significati. 

Nel corso dell’evento l’interpretazione di alcune parole è stata affidata all’attore Mirko Artuso. A seguire gli interventi di Carlo Bagnoli Professore di Innovazione strategica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, Damiano De Marchi, Project Manager di Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità / Venice

Sustainability Foundation (VSF) , Isabella Collalto de Croÿ, Presidente Associazione per le Ville Venete  e Sebastiano Cattaruzzo, Ricercatore presso l’Università Cà Foscari di Venezia. I relatori hanno stimolato il dibattito su strategie e approcci manageriali per il futuro del Made in Italy, con l’intento di proporre modelli di filiere che lavorino trasversalmente sui driver dell’innovazione, della sostenibilità, dell’internazionalizzazione e della cultura d’impresa.

Sul palco anche i Presidenti delle Associazioni provinciali di Confartigianato Imprese, chiamati a disegnare le geografia del Made in Italy in Veneto attraverso la correlazione con alcune parole dell’Abbecedario.

Non un semplice libro, ma un bignami in formato pocket pensato e realizzato proprio per diventare un bene di uso e consumo per chiunque operi nel mondo artigiano o che debba presentare ai propri stakeholder il suo prodotto.

L’Abbecedario si rivolge a chi vuole comprendere il cuore pulsante del Made in Italy artigiano, che si fa portavoce di una visione in cui tradizione e pensiero critico, materialità e innovazione, si incontrano.

Di seguito una selezione delle dichiarazioni rese dal palco dai Presidenti delle Associazioni provinciali di Confartigianato Imprese Veneto:

Venezia. Siro Martin, Presidente Confartigianato Imprese città Metropolitana di Venezia

Se l’artigianato è la quintessenza del Made in Italy, Venezia è di certo la quintessenza dell’artigianato: qui abbiamo creato le perle veneziane ed il Vetro di Murano, qui abbiamo imparato a trasformare le sete più preziose, qui la fabbrica più grande del mondo dell’economia preindustriale – l’Arsenale- sfornava una imbarcazione al giorno grazie alle conoscenze, competenze, ingegno, di migliaia di artigiani e artigiane “le velere”: qui nasce il principio moderno della sostenibilità, che oggi celebriamo attraverso nuovi significati e nuovi linguaggi anche grazie a questo Abbecedario. Venezia non ha solo passato nelle sue eccellenze ma anche presente, come il Mose, una delle più grandi opere di salvaguardia idraulica: il compito di Confartigianato sarà quello di accompagnare queste eccellenze in un futuro fatto di trasformazione, innovazione, sostenibilità e tutela.  

Treviso. Loris Balliana, Presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana

Per descrivere il made in Italy della Marca Trevigiana si guarda al mondo delle calzature, dell’abbigliamento e dell’arredamento, simboli di eccellenza nello specifico campo.  Negli ultimi anni, ognuno di questi settori ha attraversato una serie di metamorfosi, in alcuni casi, le nostre imprese hanno saputo rispondere con prontezza e creatività straordinarie, in altri casi la via della delocalizzazione si è mostrata come la strada maestra per mantenere competitività. Il Genius Loci, una delle parole che sono contenute nell’Abbecedario,  di queste aziende è la capacità di fare sintesi delle soft skill generate da competenze diffuse, cultura del lavoro, spirito imprenditoriale. Doti che appartengono a chi guida l’azienda, ma anche a chi vi lavora.

Vicenza. Gianluca Cavion, Presidente Confartigianato Imprese Vicenza.

Il Made in Italy a Vicenza è caratterizzato da distretti e categorie di eccellenza che vanno dall’oro alla ceramica, dalla pelle alla moda, dall’alimentazione alla meccanica I prodotti dei nostri artigiani sono apprezzati in tutto il mondo per la qualità, per la precisione, per la passione e per la creatività. Un lavoro che mette insieme l’entusiasmo e il rigore, quel concetto di “zelo” che ben rappresenta lo spirito artigiano e che è stato declinato tra le 21 voci di questo abbecedario presentato oggi. La grande sfida contemporanea per il Made in Italy sarà sicuramente quella di efficientare i processi ed essere meno energivori nella realizzazione dei prodotti, questo per poter essere sempre più competitivi in un contesto economico dove la produzione è sempre più standardizzata e meccanizzata.

Verona. Devis Zenari, Presidente Confartigianato Imprese Verona

Il lavoro artigiano, qualsiasi esso sia, nobilita la categoria dell’artigianato alla quale appartiene e l’economia che giova dell’impegno, la passione, la creatività e la concretezza dell’artigiano che gli dà vita. Il made in Italy, il made in Veneto ed il made in Verona, incarnati dalle attività artigiane e dalle micro e piccole imprese, hanno dentro di sé, senza doverle cercare a forza o creare apposta, caratteristiche di sostenibilità sociale, economica e ambientale, ma soprattutto beneficiano della loro innata capacità di unire tradizione e innovazione. E questa non è forse “nobilitazione”? Nobilitazione che è una delle 21 parole che l’Abbecedario ha scelto per raccontare il mondo artigiano.

Rovigo. Ernesto Spinello, Vice Presidente Confartigianato Polesine

Il Polesine, se dovessimo associarlo ad una parola dell’Abbecedario, è una provincia in stretta e viscerale relazione con l’Ecologia, immersa tra i due più grandi fiumi d’Italia, una lingua lunga e stretta che sfocia nel suggestivo Delta del Po. In questa terra fertile, l’artigianato ha sempre operato in armonia con la natura. Le nostre aziende, spesso a conduzione familiare, hanno sviluppato filiere agroalimentari orientate al biologico e alla sostenibilità, un impegno si riflette anche nel turismo esperienziale e naturalistico. Dal Distretto della Giostra dell’Altopolesine, alle aziende dei fuochi d’artificio, ai maestri vetrai, fino al Distretto Ittico verso il mare. Tutte realtà che incarnano il vero spirito del Made in Italy: qualità, passione e tradizione.

Belluno. Claudia Scarzanella, Presidente Confartigianato Imprese Belluno.

Il bellunese è terra dalla natura rigogliosa e ricca, portatrice di bellezza e mistero ma ospita anche terreni impervi, aspri, ripidi e dissestati, inverni lunghi e malinconici, vette che dominano senza scendere mai a compromessi. È tra queste emozioni profonde che gli artigiani bellunesi realizzano ogni giorno prodotti intrisi di un orizzonte immaginario che li proietta verso sfide sempre più elevate. Orizzonte, una delle parole che l’Abbecedario racconta. Sfide come quella che ci attende: l’evento olimpico Milano – Cortina,  vetrina internazionale e occasione irripetibile di un faro sulla bellezza di terra, cielo e artigianato. 

Padova. Gianluca Dall’Aglio, Presidente Confartigianato Imprese Padova

Padova è terra di eccellenze: l’approccio al sapere, alla ricerca, all’innovazione è lo stesso nelle aule universitarie come nelle botteghe e nelle imprese. È questo legame tra cultura e azienda che arricchisce il nostro Made in Italy. Oggi, questo dialogo trova nuova forza nel digitale. Una trasformazione che non sostituisce la manualità, ma la potenzia, la mette in connessione con il mondo. Quando il saper fare incontra la tecnologia, nascono prodotti unici, imprese più competitive e processi più sostenibili. Per noi il Made in Italy è forte quando non è solo un’etichetta, ma un impegno mantenuto: di qualità, etica del lavoro, bellezza che nasce dalla competenza.