13 Marzo 2009, h. 00:00

Sicurezza alimentare, due emendamenti ‘disinnescano’ la 193/2007

Un emendamento alla legge Comunitaria 2008, approvato dal Senato lo scorso 11 marzo, ha aperto la strada alla revisione di alcune delle parti più controverse del Decreto Legislativo 193/2007 relativo ai controlli in materia di sicurezza alimentare. L’emendamento, sollecitato da Confartigianato, reintroduce le semplificazioni delle procedure di autocontrollo nelle micro e piccole imprese in conformità ai criteri di ‘flessibilità’ riconosciuti dal Regolamento comunitario 852/2004. Ripristinata anche la ‘compliance’ tra operatori del settore alimentare e organi di controllo che il Dlg. 193/2007 aveva cancellato: la prescrizione a ‘priori’ deve precedere sempre l’elevazione di una sanzione. Restando alle sanzioni, un secondo emendamento alla legge Comunitaria 2008, anche questo sollecitato da Confartigianato e il cui iter è in dirittura d’arrivo, introduce un’importantissima novità per le piccole imprese: l’applicazione delle sanzioni per le inosservanze alla normativa sulla sicurezza alimentare dovrà essere proporzionale alla dimensione dell’impresa ed al relativo fatturato. Un principio rivoluzionario che avrà come conseguenza diretta il fatto che una micro impresa non correrà più il rischio di vedersi comminate maxi multe fino a 500.000 euro. Dunque, grazie agli interventi Confederali, il decreto legislativo 193/2007 potrebbe a breve cambiare faccia, avvicinandosi allo spirito del Regolamento 852/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio, che ha introdotto la “flessibilità” nel sistema HCCP per renderlo applicabile “in qualsiasi situazione, anche nelle piccole imprese”. Una flessibilità che il regolamento estende anche alla conservazione dei documenti, che deve essere elastica “onde evitare oneri inutili per le piccole imprese”. Il buon senso del legislatore comunitario ha previsto poi che i requisiti del sistema di autocontrollo debbano “permettere di continuare ad utilizzare metodi tradizionali in ogni fase della produzione, trasformazione o distribuzione di alimenti e in relazione ai requisiti strutturali degli stabilimenti”. Di tanta flessibilità non c’è traccia nel decreto legislativo 193/2007 con cui l’Italia ha dato attuazione alla direttiva 2004/41 e applicazione dei relativi regolamenti. Anzi, non solo non ha semplificato e reso flessibile l’applicazione dell’HACCP nelle piccole imprese, ma ha anche abbattuto uno dei pilastri D.Lgs 155/97 che ha introdotto l’autocontrollo in Italia: la collaborazione tra gli operatori del settore alimentare e gli organi ispettivi. Il D.Lgs 193/2007, infatti, ha abrogato la “prescrizione a priori” sostituendola con sanzioni preventive, con un aggravamento dei livelli sanzionatori.

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