Comunicati stampa
DL MILLEPROROGHE
Indispensabile prorogare termine per obbligo polizze anti-catastrofali

Con il mancato accoglimento degli emendamenti in materia, presentati al decreto “Milleproroghe”, resta confermato il termine del 31 marzo 2025 per adempiere all’obbligo di stipula di polizze contro i rischi catastrofali e le calamità naturali da parte della generalità delle imprese italiane. Dunque, quasi quattro milioni di imprese – micro, piccole, medie e grandi – avrebbero a disposizione poco più di un mese per sottoscrivere polizze di particolare complessità, per le quali si è, peraltro, ancora in attesa della pubblicazione in Gazzetta del previsto decreto attuativo.

Si tratta, con tutta evidenza, di una tempistica impraticabile. Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti e Confcooperative chiedono, dunque, che il Governo intervenga in sede di maxi-emendamento prevedendo una proroga adeguata, anche in considerazione dell’emendamento di proroga al 31 dicembre 2025 intanto approvato in Commissione per i soli settori della pesca e dell’acquacoltura.

Studi
MANIFATTURA
Bilancio 2024 in rosso per moda -10,5% e meccanica -6%. Il report di Confartigianato

Nell’ultimo scorcio del 2024 si accentua la fase congiunturale negativa nei settori della moda e della meccanica, mentre ad inizio 2025 le attese sugli ordini, pur rimanendo in negativo, registrano diffusi segnali di miglioramento, ma sono in forte calo le previsioni di assunzione, mentre è in corso un processo di selezione del tessuto imprenditoriale.

L’analisi delle tendenze dei due settori chiave del made in Italy ad alta vocazione artigiana è contenuta nella Nota ‘La crisi di Meccanica e Moda, a che punto siamo?’ pubblicata oggi a cura dell’Ufficio Studi in collaborazione con il Sistema Imprese di Confartigianato. Qui per scaricarla

La difficile congiuntura della manifattura è più marcata in due settori chiave del made in Italy, la moda e meccanica, maggiormente interessati dalla caduta della produzione nella manifattura. Il trend congiunturale a dicembre 2024 indica un peggioramento diffuso, con cali della produzione del 6,4% rispetto a novembre nella moda, del 5,6% nella metallurgia e metalli, del 4,6% nei mezzi di trasporto e del 2,5% nei macchinari.

Nel bilancio del 2024 la produzione manifatturiera scende del 3,7% rispetto il 2023, con i cali più ampi per mezzi trasporto con -11,3%, moda con -10,5%, macchinari e impianti con -4,8% e metallurgia e metalli con -4,6%. Nella media dei tre comparti di riferimento, la meccanica perde il 6,0% della produzione.

Nel dettaglio, nella moda il calo di produzione è più marcato per pelle (-17,0%), con una accentuazione per le calzature (-18,5%), a fronte di flessioni del 6,9% per il tessile e del 7,5% dell’abbigliamento. Nella meccanica pesa il calo del 29,1% della produzione di autoveicoli. La recessione nell’automotive colpisce un esteso indotto, dominato dai settori della meccanica: i prodotti in metallo determinano il 9,3% del valore aggiunto della filiera dei mezzi di trasporto su gomma, i macchinari il 6,9% e la metallurgia il 4,2%.

La selezione delle imprese – Sul fronte della demografia di impresa, nella fase post-pandemia si assiste ad un ritorno alla crescita delle cessazioni di impresa a fronte di un maggiore stabilità delle iscrizioni, che tra il 2021 e il 2024 porta ad una riduzione del 3,1% dello stock di imprese. Il fenomeno di selezione è più marcato nei settori della moda e meccanica: nel triennio in esame nei settori di moda e meccanica lo stock di imprese cala dell’8,8%, con una perdita di 21mila imprese, di cui oltre 10mila (pari al 50,5%) sono imprese artigiane. Nel triennio i due settori hanno perso 19 imprese al giorno, di cui 10 imprese artigiane.

I fattori critici – Nella difficile fase congiunturale della manifattura e nella più marcata crisi della moda e meccanica incidono numerosi fattori, tra cui dominano le tensioni geopolitiche che indeboliscono la ripresa del commercio internazionale, sui cui potrebbe agire da ulteriore freno una guerra commerciale innescata dai dazi USA. La spinta dei prezzi ha deteriorato il potere di acquisto delle famiglie e compresso la domanda di beni di consumo e di investimento, tra cui le autovetture, mentre la successiva stretta monetaria ha portato in territorio negativo il trend della domanda di investimenti in macchinari e impianti. La recessione in Germania e il basso profilo di crescita della Cina pesano sulla domanda di prodotti del made in Italy. Sulla filiera della meccanica pesano le incertezze del mercato dell’automotive nella difficile transizione alla mobilità elettrica. Le prospettive di una politica fiscale prudente, che deve mantenere entro il limite dell’1,5% la crescita annua della spesa pubblica primaria netta come richiesto dalla riforma del Patto di stabilità e crescita, riduce gli spazi per le politiche industriali anticicliche. Gli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, da cui arriva un importante sostegno alla crescita dell’economia italiana, hanno un impatto più contenuto sulla manifattura.

 

Dinamica della produzione 2024 per macro settore

2024, var. % annua – in viola settori meccanica in arancio moda, media ponderata per totale meccanica – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Dinamica della produzione 1991-2024 per meccanica e moda

2024, var. % annua, meccanica media ponderata Ateco 2007 CH, CK e CL, Moda CB – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

 

Notizia
TURISMO
Interesse e grande successo di pubblico per Confartigianato alla BIT 2025 di Milano

La BIT 2025 si è conclusa con un bilancio più che positivo per Confartigianato Turismo, che ha portato alla manifestazione milanese l’autenticità e la ricchezza delle produzioni artigianali italiane. Un’esperienza intensa e coinvolgente, che ha visto protagonisti gli artigiani del settore enogastronomico e turistico, capaci di raccontare il territorio attraverso il loro saper fare, le materie prime d’eccellenza e la passione per le tradizioni.

Lo stand di Confartigianato è stato un punto di riferimento per visitatori, operatori e appassionati, offrendo un viaggio multisensoriale tra sapori, storie e manualità che hanno reso ogni incontro un momento di scoperta e valorizzazione dell’artigianato. Grazie alla partecipazione attiva delle Associazioni territoriali, si sono susseguiti appuntamenti che hanno unito dimostrazioni dal vivo e degustazioni di prodotti tipici, testimonianza concreta di un turismo che sa essere autentico, sostenibile e profondamente radicato nella cultura locale.

Di particolare rilievo il convegno dedicato al turismo caseario, che ha posto l’accento su un segmento in forte crescita, capace di attrarre un pubblico sempre più attento alla qualità e alla provenienza delle eccellenze alimentari. Lo sviluppo di attività turistiche si conferma una via sempre più importante per permettere alle imprese piccole del settore caseario di restare nei luoghi di origine, mantenendo vivi e popolati i piccoli centri, soprattutto in montagna. Le riflessioni emerse hanno evidenziato il ruolo chiave delle imprese artigiane nel creare esperienze uniche, capaci di coniugare gusto, territorio e tradizione in un’offerta turistica innovativa e di grande appeal.

Presso lo stand si sono alternati artigiani che hanno presentato lavorazioni di prodotti tipici ed offerto degustazioni. Lo stand è stato animato dalla presenza di Stefano Grioni, del Caseificio Zucchelli (Orio Litta), campione in carica della gara di abilità nella preparazione di Raspadüra lodigiana del Festival “Le Forme del Gusto”, a cura di Confartigianato Lodi. A seguire, lo stand ha visto protagonista il Consorzio di promozione e tutela della Piadina Romagnola IGP, a cura di Confartigianato Rimini.

Confartigianato Bari ha portato “OliveClay – T’Puglia Experience”, una coinvolgente presentazione di progetti di turismo esperienziale incentrati sull’oleoturismo e sulla ceramica, a cura dei Giovani Imprenditori di Terlizzi dell’azienda olearia Perilli e Ceramica D’Aniello. Per illustrare la Festa del Torrone non poteva mancare la famosa azienda Rivoltini, mentre sul tema “Pescaturismo e Ittiturismo, gli Artigiani della filiera itticaA.N.A.P.I. Pesca e APA Confartigianato Imprese Milano Monza e Brianza hanno presentato i loro progetti e offerto una degustazione di prodotti ittici a cura di Emanuele Pensotti di Dervio (LC).

Il successo della partecipazione di Confartigianato alla BIT 2025 conferma l’importanza di promuovere l’artigianato come valore distintivo dell’ospitalità italiana. Il turismo esperienziale, che affonda le sue radici nel lavoro degli artigiani, rappresenta non solo un’opportunità economica, ma anche un potente strumento di tutela e promozione delle identità locali. Un modello che Confartigianato continuerà a sostenere, con l’obiettivo di valorizzare le imprese del settore e rafforzare la loro presenza nei circuiti turistici nazionali e internazionali, consapevoli che la strada intrapresa è quella giusta: raccontare l’Italia attraverso le mani e il cuore dei suoi artigiani, offrendo ai viaggiatori esperienze autentiche e indimenticabili.


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